Perché piccolo è bello… nel fotovoltaico post incentivi…
“Parva sed apta mihi”, dicevano i nostri padri latini, piccola ma adatta alle mie esigenze (si riferivano alla casa).
Diffida di chi ti propone impianti sovradimensionati … ma come posso capirlo, mi chiederai ?
Innanzi tutto pretendi sempre un sopralluogo tecnico preliminare (è gratuito , ma ha un grande valore):
un sistema tecnologico / impiantistico non si valuta solo a tavolino .
Osserva bene come viene fatto il sopralluogo : chi lo fa seriamente non si limita a sedersi a tavola e a spiegare “le magnifiche sorti e progressive “ della sua azienda e del suo materiale, ma si attiva e osserva la casa dall’esterno, fa delle foto, se può farlo in sicurezza sale sul tetto, verifica dov’è il contatore di fornitura, controlla il quadro elettrico di casa, la messa a terra dell’impianto, il tipo di copertura, l’inclinazione e l’orientamento della falda, gli eventuali ombreggiamenti locali, come piante, camini, antenne …, si informa con te se la tua casa è in zona di tutela, etc.
Frasi tipiche dell’imbonitore: 3 kw impegnati sul contratto di fornitura almeno 3 kWp di impianto, consumo complessivo in bolletta 3000 kWh almeno 3 kWp di impianto, tetto a disposizione grande impianto grande … ti ricordi la pubblicità dei pennelli Cinghiale “devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande!”. Leggi i le 5 considerazioni che devi fare per valutare un preventivo
Chiedi un’analisi attenta della tua bolletta di consumo, non tutti la sanno leggere, è un modo semplice ma efficace per fare una prima scrematura.
Il tuo obbiettivo deve essere quello di auto consumare il più possibile
Per inciso, ma forse è bene ricordarlo, l’impianto ha sempre la precedenza ed il motivo, che è tecnico, può essere banalmente spiegato così: il fotovoltaico è un generatore di energia che quando produce pompa energia che deve trovare uno sfogo immediato : la casa (meglio) o la rete (SSP = scambio sul posto), mentre la rete è come un grande serbatoio di energia sempre a disposizione, ma solo quando ne ho bisogno, come una botte da cui spillo il vino se apro il rubinetto. Ecco perché se chiedo energia in casa ed il fotovoltaico produce la precedenza va all’ energia solare.
Controlla bene i parametri impostati ( si possono modificare taroccando così i risultati : abbasso l’irraggiamento per aumentare la potenza da installare e quando l’impianto produrrà più del previsto mi farò bello dell’efficienza straordinaria del materiale installato ). Valuta tu stesso la producibilità del tuo tetto scaricando la nostra GUIDA GRATUITA.
Considera, analizzando la bolletta, quanto del tuo attuale consumo sarebbe in fase con la produzione dell’impianto: non è difficile basta valutare i consumi in fascia F1 (dalle 8.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì), le ore diurne dei sabati (che sono tutti in F2 dalle 7.00 alle 23.00) e le ore diurne delle domeniche e dei festivi che sono tutti in F3.
Se poi vuoi delle misure più precise e raffinate puoi sempre applicare un piccolo data logger sul contatore di fornitura ( costa poco e si applica in 30 secondi senza dover smontare nulla).
Considera che i moduli avranno un degrado di efficienza nel tempo e che l’impianto deve produrre almeno per 25 anni.
Cerca di prevedere se i tuoi consumi in futuro potrebbero aumentare ( per l’acquisto di utilizzatori elettrici, per l’ampliamento della famiglia, per un cambio di abitudini nell’utilizzo ).
Tieni conto che oggi come oggi un impianto puoi sempre ampliarlo successivamente ( non ci sono più i vincoli del conto energia) , ma se sei partito con una “ cilindrata” troppo grande non puoi più tornare indietro.
Se qualcuno vicino a te ha già installato un impianto chiedigli qualche informazione, domandagli se sa quanto riesce ad auto consumare, e se non te lo sa dire ( ci scommetto ) stupiscilo spiegandogli tu come si fa.
E’ semplice, ora te lo illustro in due parole:
tutti gli impianti fotovoltaici, tranne alcuni istallati in un periodo limitato dopo la fine degli incentivi in Conto Energia, sono dotati di un secondo contatore (2) oltre a quello di fornitura (1) che il gestore di rete competente avrà provveduto a riprogrammare in “bidirezionale” al momento dell’allaccio del fotovoltaico alla rete – bidirezionale vuol dire in grado di misurare non solo l’energia che passa dalla rete alla casa ma anche quella che dall’impianto, se non è auto consumata, finisce in rete.
Il contatore 2 , che fisicamente è uguale al contatore 1, misura tutta l’energia prodotta dall’impianto prima di qualsiasi utilizzo ( basta premere il pulsante di lettura fino a che sul display non compare la lettura corrispondente alla voce A-); sul contatore 1 , quello di scambio, premendo il pulsante compariranno in successione il codice POD identificativo del punto di connessione ( è quello che c’è anche sulle bollette di fornitura), la componente A+ ( l’energia assorbita dalla rete dal momento di installazione del contatore ), altre voci e poi, ad un certo punto, la voce A- , la quale indica quanti kWh prodotti dall’impianto fotovoltaico sono stati immessi in rete.
Confrontando A- sul contatore di produzione (2) e A- sul contatore di scambio (1) si può misurare quanta energia siamo riusciti ad auto consumare; ad esempio:
contatore ( 2 ) A- = 1000 kWh
contatore ( 1 ) A- = 700 kWh
prodotti 1000 kWh, scambiati 700 kwh, per differenza auto consumati 300 kWh, pari ad un 30% di autoconsumo.
Farai un figurone e diventerai subito l’esperto del fotovoltaico della tua zona …
Come vedi non è così semplice ed immediato dimensionare bene un impianto … ma la stella polare deve essere sempre il massimo autoconsumo.
E tu, quanta energia autoconsumi direttamente dal tuo impianto fotovoltaico? Scrivilo nei commenti qui sotto.