Dopo aver letto questo articolo potrai valutare da solo quando conviene e quando invece è sconsigliato.
Associare all’impianto fotovoltaico le batterie di accumulo dell’energia…conviene veramente?
Se stai leggendo questo articolo vuol dire che almeno una volta ti sei chiesto:
“Il fotovoltaico con batterie di accumulo: conviene?”
“io che ho già l’impianto fotovoltaico posso aggiungere solo le batterie senza cambiare altri componenti?”
Ti risponderò nel modo più chiaro e semplice possibile, se qualcosa non dovesse essere chiaro scrivilo pure nei commenti, ti risponderò volentieri!
Parto subito dicendoti che accumulare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico comporta sicuramente dei vantaggi:
- Abbattimento dei costi per l’energia
- Autonomia energetica
- Aumento valore dell’edificio
- Detrazione fiscale 50%
- Grandi benefici per l’ambiente
Bisogna però precisare che non è tutto oro quello che luccica, ci sono dei casi infatti nei quali installare delle batterie di accumulo equivale a buttare via i tuoi soldi!.
Quindi, tornando alla domanda iniziale, conviene installare delle batterie di accumulo?
SI, se i tuoi consumi sono superiori a 3500 kWh/anno
SI, perché in prospettiva i tuoi consumi elettrici aumenteranno (piastra a induzione, auto elettrica, pompa di calore, ecc)
SI, se hai già un impianto fotovoltaico e vuoi aumentare l’autoconsumo rendendoti più autonomo
SI, perché la corrente autoconsumata è sempre la più economica.
SI, se scegli l’installatore che ti offre le giuste garanzie.
No, se hai già un impianto fotovoltaico che è molto sottodimensionato.
No, se i tuoi consumi sono inferiori a 3000 kWh/anno.
Se i tuoi consumi sono davvero molto bassi (se vivi da solo e sei spesso fuori casa per esempio) le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE.
Se hai già un impianto fotovoltaico molto sottodimensionato rispetto ai tuoi consumi le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE (in questo caso il primo investimento da fare è un aumento della potenza del’impianto).
Recentemente mi è capitato di fare una valutazione per un amico di un mio vecchio cliente che si trovava in difficoltà perchè un’azienda gli aveva proposto di installare le batterie di accumulo per l’energia elettrica.
Il suo impianto fotovoltaico, realizzato nel 2010, funzionava perfettamente e produceva circa 4.500 kWh all’anno ma le bollette continuavano ad arrivare e anche abbastanza alte. La casa era molto particolare, senza la fornitura di GAS METANO, tutto funzionava ad energia elettrica.
Puoi immaginare che i consumi erano molto elevati: pompa di calore per il riscaldamento, piastra ad induzione, illuminazione, sauna, cantina vini, ecc..
La soluzione di un’azienda del settore era la seguente: due batterie Tesla PowerWall e aumento della potenza di un kW dell’impianto fotovoltaico (più di così era impossibile per via della superficie del tetto!).
Visto il preventivo di spesa non indifferente e considerata la poca compentenza in materia, il cliente ha deciso di chiedermi un parere tecnico sull’investimento.
La faccio breve: dopo un’analisi dei dati di consumo e produzione è emerso che la casa consumava più di 12.000 kWh all’anno e l’impianto fotovoltaico metteva in rete appena il 20% della produzione annuale anche senza batterie di accumulo!
Nonostante l’ottimo prodotto proposto (il sistema di accumulo di Tesla), nella sua situazione sarebbe stata una follia installare le batterie, sarebbereo rimaste inutilizzate per gran parte dell’anno. Il cliente ovviamente mi ha ringraziato e si è limitato ad aumentare la potenza dell’impianto, compatibilimente con le dimensioni del tetto.
Quindi attenzione, la tecnologia è neutra, può essere un ottimo affare o un’investimento completamente inutile. Dipende dalle condizioni esterne e dalla situazione particolare in cui si trova la tua abitazione.
La seconda difficoltà, una volta appurato che le batterie siano una soluzione corretta, è il dimensionamento.
Che batterie devi scegliere?
Perché qualcuno ti dice 2 kWh, qualcuno 4 kWh e altri ancora 13 kWh?
In questa fase la differenza la fa chi ti propone l’investimento, se ti trovi di fronte a un tecnico, uno che sa di quello che sta parlando, l’approccio è più o meno questo:
1. Raccolta dati e informazioni
2. Calcolo e dimensionamento
3. Offerta tecnica
4. Offerta economica
Se invece hai di fronte un commerciale aggressivo, di quelli assunti a rotazione per vendere 2 impianti ai parenti e poi cambiare settore e andare a vendere padelle, noterai subito la differenza:
1. Firma qui
2. Prezzo fiera
3. Firma qui
4. Se non firmi oggi poi basta
Ricordati, stai facendo un investimento per il tuo futuro, una settimana in più o in meno a pensarci non farà la differenza!
Quando si deve scegliere la taglia delle batterie di accumulo entrano in gioco molte variabili, le due più importanti sono:
1. Quanto sarà in grado di produrre il mio impianto fotovoltaico?
Su questo punto bisogna andare più nel dettaglio rispetto alla produzione annuale e chiedersi quale sarà la produzione nei vari mesi dell’anno e nelle diverse ore del giorno, per fortuna con un po’ di esperienza e con l’aiuto di alcuni software si riesce a calcolare in modo molto preciso la producibilità mensile.
Puoi farlo tu da solo, scaricando la mia GUIDA GRATUITA cliccando qui sotto:
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2. Quanto consuma la mia abitazione e in quali fasce orarie?
I consumi elettrici della tua abitazione dipendono dalle tue abitudini e dalle apparecchiature e elettrodomestici che hai installato, la valutazione può essere fatta stimando la distribuzione oraria dei consumi o misurandola direttamente.
Per eseguire la misurazione dei consumi elettrici è necessario installare un datalogger con lettore ottico sul contatore (pochi minuti di lavoro), attendere una settimana e analizzare i dati raccolti.
Questi due dati importantissimi sono INDISPENSABILI per calcolare quanta energia utilizzi durante la notte, quanto sarà l’autoconsumo diretto del tuo impianto e quanto sarà il surplus di energia proveniente dai pannelli fotovoltaici nei vari mesi dell’anno.
Se ti affidi a chi prova a venderti un impianto fotovoltaico senza questi due dati e sanza fare un dimensionamento preciso, rischi di buttare via i tuoi soldi in investimenti inutili!
Qual’è la procedura per ottenere il maggior risparmio in bolletta senza spendere un capitale?
Senza scendere troppo in dettagli tecnici, il principio che regola un corretto dimensionamento è questo:
1) Grandi consumi di giorno scarsi durante le ore serali e notturne: Impianto più grande e accumulatori ridotti (tipica famiglia con moglie a casa e tanti figli)
2) Scarsi consumi diurni e aumento durante la notte: Impianto fotovoltaico più piccolo e accumulatori leggermente sovradimensionati (famiglia assente da casa durante il giorno)
Ricordati: con un attento dimensionamento dell’accumulatore, della potenza dell’impianto e dell’inverter è possibile arrivare a valori di autoconsumo che superano l’80% dell’energia prodotta dall’ impianto, mentre il restante 20% ti sarà pagato dal GSE attraverso i bonifici dello Scambio sul Posto.
Se hai già un impianto fotovoltaico sai già che senza dispositivi che accumulano l’energia prodotta, difficilmente superi il 35% di autoconsumo!
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